New Dada: Dandy a Milano (Raro, n. 104 – 1999)

Il dadaismo, corrente d’avanguardia d’inzio secolo, che si contappone a futurismo e cubismo come tentativo di tornare a forme più semplici, nasce grazie al pensiero di Tristan Tzara di Zurigo

Nel ’65 alcuni ragazzi della Milano borghese si ispirano proprio a questa corrente culturale per la denominazione del gruppo che sta per nascere: I New Dada. Non sappiamo quanto gli ambienti culturali abbiano tratto giovamento dall’attività di questa band, ma non si può negare l’importanza che il complesso ha avuto nel panorama beat italiano di metà anni sessanta

I New Dada, 1967

New Dada iniziano la loro avventura discografica con una insolita formazione a sei, firmando un contratto che li lega all’etichetta Bluebell. Il disco di esordio è un 45 giri che contiene “Ciò Che Fai” e “Domani Si”. Poco dopo, l’etichetta pubblica un secondo singolo che comprende gli stessi brani del precdente ma con una stranissima particolarità: “Ciò Che Fai” è proposta col titolo “La Tua Voce”, versione italiana di “When You Walk In The Room” di Jackie De Shannon & The Searchers, brano conosciuto anche con un altro titolo (“C’è Una Strana Espressione Nei Tuoi Occhi” nella versione dei Rokes). “Domani Si” è una canzone di autori italiani, Franco Califano e Federico Monti Arduini (conosciuto in seguito come Il Guardiano Del Faro), unico brano italiano dell’intera produzione del complesso milanese.

 New Dada – “Non Dirne Più” – Cantagiro 1966 – Italian Beat

Al loro apparire sul mercato, i New Dada vantano già un discreto bagaglio tecnico e una discreta popolarità nel circuito musicale milanese; il cantante Maurizio Arcieri è già un idolo delle ragazzine, con una notevole presenza scenica. Il batterista Pupo (vero nome Franco Longo) si distingue invece per un’originale particolarità: suona il proprio strumento in guanti bianchi. Gli altri componenti sono: Ferry (Ferruccio Sansoni) alle tastiere, al quale è dovuto il caratteristico sound del gruppo, Giorgio Fazzini al basso e i chitarristi Franco Ladenza e René, alias Renato Vignocchi. La grande opportunità per farsi conoscere arriva grazie a Leo Watcher che li ingaggia per aprire i concerti italiani dei Beatles. Dopo aver vinto il 1° Festival Di Complessi Beat di Rieti, nella sezione riservata ai gruppi, la Bluebell stampa il loro terzo singolo, “L’Amore Vero” accoppiato a “C’è Qualcosa”.

Come il precedente, anche questo singolo si avvale di un’originale e curatissima copertina a libretto in cui si leggono note biografiche e curiosità a proposito di ogni componente del gruppo. Di loro si occupano riviste musicali specializzate (in particolar modo quelle seguite dalle teen agers) e trasmissioni televisive di successo, tra le quali Studio UnoAria Condizionata e Andiamoci Piano. Inevitabile la loro presenza al Cantagiro edizione ’66, dove propongono “Non Dirne Più”, hit di Chris Kenner. La loro verve, soprattutto dal vivo, non passa certamente inosservata e proprio in questa occasione raggiungono il massimo della popolarità. Il gruppo incide il pezzo anche nella versione inglese, con il titolo “Sick And Tired”, poi retto dal 45 giri “Batti I Pugni”, anche se troverà riscontro nella sola versione in italiano. Alla fine del ’66 arriva nei negozi un altro loro 45 giri, composto da “T-Bird” e “I’ll Go Crazy”. Il primo è anche la sigla della trasmissione radiofonica Bandiera Gialla nella versione di Rocky Roberts; l’altro è tratto dal repertorio di James Brown e diverrà anche il titolo del loro unico 33 giri che la Bluebell immetterà su mercato in occasione del Natale ’66.

L’album, che si lascia apprezzare per vigorosa energia beat e un particolare sound che si avvicina ad un certo rhythm’n’blues bianco, oltre ai brani noti contiene le inedite “Lawdy Miss Clawdy” degli Animals, “Who’ll Be The Next” dei Kinks, “Jenny Jenny”, e la stravagante pre-psichedelica “15a Frustata”. In definitiva, il ’66 è un buon anno per i New Dada, anche grazie al singolo “Lady Jane”, cover dell’omonimo successo dei Rolling Stones. Questo costituirà l’ultimo 45 giri inciso da Arcieri e compagni. il disco, nel cui retro viene reinserita la “15a Frustata”, scala presto le classifiche di vendita raggiungendo le posizini di vertice. Invece di rafforzare l’unione del gruppo, il successo acuisce i dissapori già esistenti tra i componenti. E proprio mentre la “settecentesca” “Lady Jane”, tra onde e gabbiani in volo, continua a mietere vittorie a Bandiera Gialla, popolare trasmissione radiofonica condotta da Gianni Boncompagni, il gruppo dandy si spacca in due tronconi. Un ruolo predominante di questa separazione lo ha il progetto della Bluebell di lanciare Maurizio Arcieri come cantante solista.

I New Dada – Who’ll Be The Next In Line (1966)

A separazione avvenuta, un 45 giri è già pronto per il lancio: “Ballerina“, cover di “Pretty Ballerina” dei Left Banke (incisione probabilmente appartenente al gruppo) e “Non C’è Bisogno Di Camminare“, incisa anche dalla compagna di scuderia Carmen Villani. A ridosso di questo, viene riproposto anche il singolo “Lady Jane” abbinato questa volta ad un nuovo brano, “T’Amo Da Morire”, utilizzando la stessa foto di copertina e sostituendo il nome Maurizio al posto de I New Dada. Il biondo cantante si allea con Pupo e Giorgio, mentre da un’altra parte si ritrovano Ferry, Franco e René. Nessuna di queste formazioni riesce però a sfruttare commercialmente il nome del gruppo. I primi diventano gli accompagnatori di Maurizio con l’aggiunta di altri tre musicisti: Roby Rossetto all’organo, Gian Domenico Crescentini al basso (entrambi provenienti da un’altra formazione, I Giacobini) e Gilberto Ziglioli alla chitarra (già nei primi Pooh e poi con Ghigo e I Goghi). Il gruppo resta unito solo per alcuni mesi, anche perché nel frattempo Maurizio firma un nuovo contratto con l’etichetta Joker del gruppo Saar; una svolta caratterizzata da vari successi discografici fino a creare, anni dopo, il duo canoro dei Chrisma insieme alla moglie Christina Moser.

La seconda formazione prende il nome di Ferry, Franco, René, Danny e Gaby, parafrasando così complessi inglesi quali Dave, Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich e qualche formazione estera analoga. I nuovi arrivati, Danny Baiman e Gaby Lizmi, col compito di coprire il vuoto di basso e batteria, provengono dai Patrick Samson Set. Il gruppo incide per la CBS due singoli editi nel ’67: “Elegia Per L’Amico Di Antonio” (brano forse ispirato a “Sgt. Pepper’s”) e “Se Te Lo Raccontassi” che non incontrano successo. Inoltre, nella primavera del ’67, il gruppo è scelto per fare da spalla ai concerti italiani dei Rolling Stones.

Alla CBS, Ferry, Franco, René, Danny e Gaby arrivano proprio grazie a questa performance di concerti in stile Rolling Stones, esibendosi tra l’altro al Palasport di Roma, data rimasta storica per la performance di Keith Richards che finge di suonare per tutta la durata del concerto a causa di un guasto all’amplificatore Vox, che si brucia dopo pochi minuti dall’inizio. Il presentatore è Silvio Noto e compagni dei musicisti milanesi sono la cantante Fiorella e il gruppo beat de I Moschettieri.

Il gruppo si scioglie alla fine del ’67 con un’ulteriore appendice: uno dei componenti, Franco Ladanza, cerca anch’egli la carriera solista incidendo per la Joker il singolo “Se Fossi Un Altro”, versione italiana di “Ball Of Fire” di Tommy James & The Shondells. Nel ’68, l’ex New Dada Franco finisce in cronaca rosa per il suo matrimonio hippy, con abiti a fiori sgargianti, mentre la moglie indossa una vertiginosa minigonna. Malgrado siano rimasti in attività pochi anni, i New Dada sono oggi considerati dagli appassionati un complesso “cult” del panorama beat italiano.

Franco Vichi

Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora