Krisma: Siamo i nonni della Tecno (Musica – Giugno 2002)

Maurizio Arcieri e Cristina Moser: un brano con i Subsonica li riproietta nel futuro

Krisma and Subsonica's singer Samuel

Uno dice Krisma e viene in mente “Nuova Ossessione” dei Subsonica: la canzone che ha rimesso quel nome in sincronia con l’attualità. Ma la storia a cui esso allude è lunga e complessa. Per tentare di raccontarla intercettiamo i due protagonisti, Maurizio Arcieri e Cristina Moser, compagni d’arte e di vita, al Babylonia di Ponderano, periferia di Biella, subito prima di un concerto. Tipi strani. Veterani che rifiutano l’idea di invecchiamento, anche a rischio di sembrare grotteschi. Il loro è uno spettacolo “tascabile”: bastano a sorreggerlo un I-Mac e due microfoni. Affermano di essere “i nonni della techno” e riescono a dimostrarlo. 
Quando si è trattato di aprire alcuni recenti show dei Subsonica, non si sono tirati indietro.


Subsonica e Krisma – “Nuova Ossessione” live (2002)

La prima domanda è ovvia, allora: non vi imbarazza suonare cose simili davanti a persone che potrebbero essere vostri figli o addirittura nipoti
“No, nessun imbarazzo di fronte ai ragazzini: sono lì per i Subsonica, ma accettano la nostra musica perché è fresca”, risponde Arcieri. Personaggio con quasi 40 anni di carriera sulle spalle. E che carriera! Fu idolo pop ai tempi del beat coi New Dada, che accompagnarono le prime tournée italiane di Beatles (1965) e Rolling Stones (1967), calcando inoltre palchi come quelli dell’Olympia di Parigi e dello Star Club di Amburgo. Quindi solista strappacuore, in hit parade nel 1968 con “Cinque minuti e poi”.

“Credo che a tener vive le persone sia la curiosità: se ti fermi a quello che hai già fatto sei morto”.

Maurizio Arcieri

E ancora: punk – almeno nell’aspetto – quando a Londra e New York il fenomeno era appena germogliato. Infine: la techno. Un cammino che può essere interpretato in chiavi diametralmente opposte: trasformismo oppure versatilità. Sentiamo che ne pensano gli interessati a proposito. “Credo che a tener vive le persone sia la curiosità: se ti fermi a quello che hai già fatto sei morto“, sostiene Arcieri. “Io sono condannato ad andare avanti, a scoprire cose nuove”. E gli fa eco Cristina, in due parole: “Detestiamo annoiarci“. 
Hanno base a Luino, dove il Lago Maggiore sta per sconfinare in Svizzera: nazione di cui è originaria madame Moser. Fra animali (gatti e cavalli) e sofisticate tecnologie. Più che altro, fanno televisione, mezzo frequentato fin dai tempi di Mr. Fantasy.


KrismaTv Video set 05

KrismaTV è la “nightline” che occupa il canale satellitare della televisione di stato nordvietnamita! In onda dalle 3 di notte alle 9 del mattino (ora locale – qui da noi fra le 18 e le 24) su Eutelsat – coordinate: frequenza 12111, posizione verticale 3/4, rate 27500, 13 gradi est. “È una televisione fatta da due persone: immagini oniriche e suoni, nessuna narrazione“, spiega Moser. “Vado in giro con la videocamera, prendo immagini e poi le monto, mentre Maurizio le sonorizza”.

Sembrebbe bricolage elettronico, non fosse che se n’è avuta eco su Liberation ed El Pais. Unico contatto possibile, quello via e-mail: info@krismatv.net
“Ne riceviamo a migliaia, anche dai posti più strani: persino l’Iran”. 
nella lista dei corrispondenti con cui è in corso un carteggio ci sono David Lynch e lo psicanalista lacaniano Jean-Claude Lavie (uno che ha in cura Chirac!). Da non credersi. Ma del resto tutta la storia dei Krisma è così. Come quando raccontano che lasciapassare per gli Stati Uniti fu il fatto che nel 1982 Afrika Bambaataa suonava i loro dischi nei suoi DJ-set, o che adesso stanno discutendo con il bassista dei Pulp, Steve Mackey, una possibile rielaborazione del proprio album del 1979 Hibernation.

Non c’è dubbio che lo scenario in cui agiscono sia planetario. Sorprende, semmai, che se ne abbia poca percezione in Italia. “A casa ma non sei mai profeta: quando eravamo in classifica in America e avevamo pagine su Interview, in Italia era come se non esistessimo”. E poi, improvvisamente, arrivano i Subsonica. “Non sapevamo bene chi fossero: conoscevamo il nome, l’informazione era arrivata da alcuni fan svedesi che ci avevano fatto sapere di questo gruppo italiano che aveva parlato bene di noi durante la cerimonia degli MTV Awards. Qando poi ci hanno cercato, abbiamo ascoltato i dischi e ci siamo resi conto che sono bravi: lavorarci insieme è stato un piacere”. Solo un caso o qualcosa di più? Maurizio Arcieri, 60 anni compiuti in aprile, la pensa così: “Sta per accadere qualcosa, ne percepiamo le avvisaglie. Se mi sono rimesso a suonare dopo nove anni, una ragione ci deve essere”.

Alberto Campo

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