“Oggi Parliamo Di… Chrisma” – (Blitz – 1978)

All’ultimo MIDEM di Cannes (la “mostra mercato” del disco) si sono presentati come fratello e sorella e, date le loro reciproche effusioni, in scena e fuori, hanno puntualmente sconcertato quei discografici e giornalisti stranieri che ignoravano il loro stato civile (sono sposati dal ’72 e ovviamente non sono parenti neppure alla lontana)

Chrisma in football stadium, 1978

Più di recente in una balera di Reggiolo (Reggio Emilia) lui ha tentato (o finto) di amputarsi l’indice della mano sinistra, davanti al pubblico, tra una canzone e l’altra, mentre lei lo incoraggiava con gridolini e sospiri… 
Di chi stiamo parlando? Ma dei Chrisma, naturalmente! Vale a dire Maurizio Arcieri e Christina Moser, la coppia più inquietante, assurda, strampalata, eccitante o penosa (fate un pò voi) della canzone italiana. 
Nonostante gli atteggiamenti provocatori, le tentate mutilazioni, gli incesti fittizi e un abbigliamento da film dell’orrore, i Chrisma giurano di non cercare affatto pubblicità a buon mercato, di voler fare soltanto della musica, della musica “giusta”, al passo coi tempi. Cioè, del punk rock. Bè, ognuno ha il punk che si merita. A noi, in linea con la crisi dilagante, toccano Maurizio e la sua mogliettina svizzera.


Chrisma (Krisma) e lo scandalo del PUNK nella redazione di Sorrisi e Canzoni (1978)

Ve lo ricordate, Maurizio? Ma sì, è proprio lui quello che imperversava con il complesso dei New Dada, a metà degli anni sessanta. Lo chiamavano il “bello” della canzone

Poi si mise in proprio, transitò anche a Canzonissima, lanciò motivi che si intitolavano “L’Amore E’ Blu… Ma Ci Sei Tu!”, “Guardami, Aiutami, Toccami, Guariscimi”. Adesso è un pò cambiato, e non solo perchè di anni ne ha trentasei.


Guardami, Aiutami, Toccami, Guariscimi {1970} – Maurizio

Tutto vestito di cuoio, con le bionde chiome tagliate alla elettochoc, col dito incerottato, e la spilla da balia nella guancia, l’ex bello assomiglia sempre di più a Frankenstein. E non canta più demenziali strofette sull’amore blu, o per lo meno non le canta più in italiano. Canta solo in inglese, in tandem con la sinuosa e provocante consorte. 

“Siamo gli unici a fare del vero punk, in Italia”, ci rassicurano. 
Pare comunque che non attacchi troppo, e i Chrisma se ne rammaricano, dando la colpa al viscerale provincialismo del pubblico italiano. Loro, invece, hanno viaggiato. Lei è svizzera, lui da ragazzo ha fatto anche il cameriere in una “coffee house” londinese. “Sono un incompreso”, dice il mutilato del pentagramma.
“Non mi prendono sul serio…” Non sembra minimamente sfiorato dal dubbio che sia problematico, per il pubblico, prendere sul serio chi si atteggia a fenomeno da baraccone.

Con i New Dada, e anche da solo, Maurizio funzionava perchè aveva l’aria da ragazzino bellino, pulitino, che sapeva porgere con garbo un voce non eccezionale ma comunque personale, caratteristica. Anche quando, anni fa, in coppia con Christina ha imboccato la strada della canzone sexy, poteva funzionare. 
Ma il successo non arrivava, e allora i Chrisma hanno giocato la carta del punk. Una carta rischiosa, perchè una moda esasperata come quella punk non è destinata a durare, e Maurizio e Christina saranno costretti ancora una volta a cambiare registro. 
Cosa inventeranno, poi? O meglio, cosa “copieranno”? 
E se tentassero di fare qualcosa di originale, di “made in Italy”, una volta tanto? Ma il nostro è solo un timido suggerimento da “provinciali”….

Lucia Russo

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